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Revisione mezzi pesanti: gli aggiornamenti per autocarri e rimorchi

Continuano le novità in merito alla revisione dei veicoli e competenze delle officine private. Ecco tutti i dettagli, tra norme e strumenti di controllo.

Del 24/02/2020

Contenuto aggiornato in data 01/12/2021

Il Mims pubblica il D. M. n. 466, aggiornando così la disciplina circa la revisione dei veicoli pesanti. Vediamo insieme cosa cambia; scopriamo le novità apportate con la Direttiva UE n. 45/2014 circa il certificato di revisione e attraverso quali strumenti è possibile ridurre i costi di una flotta aziendale.

Revisione periodica veicoli: cosa cambia?

Con la Legge di Bilancio dello scorso anno, in particolare, con il comma 1049 dell’art. 1 della Legge 145/2018, il Governo italiano sceglie di intervenire in materia di revisione periodica dei veicoli e di modificare l’art. 80 del Codice della Strada.

Revisione autocarriCon questa modifica le officine private vengono incluse tra i centri autorizzati a compiere la revisione periodica dei veicoli, anche aventi massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate. Da questi mezzi pesanti sono esclusi i veicoli adibiti al trasporto merci pericolose e sottoposte al regime di temperatura controllata Atp.

Un provvedimento che entra in vigore, ma resta vincolato alla mancata emanazione di un correttivo, così come richiesto dalle imprese interessate e dalle associazioni del settore.

Fino ad oggi, infatti, le imprese dotate di mezzi pesanti con rimorchi non hanno potuto godere dei benefici dell’estensione delle competenze delle officine private. Questo perché, secondo la norma, sono ammessi i veicoli, ma non i rimorchi, pertanto, le imprese possono rivolgersi alle officine private per le motrici, ma per la revisione dei rimorchi devono prenotarsi comunque alle motorizzazioni. Queste ultime, inoltre, soffrono per la carenza di personale che rende il tutto ancora più farraginoso.

Finalmente il 23 novembre 2021 entra in vigore il provvedimento del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile che aggiorna la disciplina in merito alla revisione dei veicoli pesanti. 

Aggiornamento disciplina revisione veicoli pesanti

Il D. M. n. 466 del 15 novembre 2021 aggiorna la disciplina in materia di revisione mezzi pesanti e conclude il percorso avviato qualche anno fa per ammodernare la procedura amministrativa in tema di revisioni.

Questo provvedimento autorizza la revisione anche presso le officine private dei mezzi con massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate e dei loro rimorchi e semirimorchi.

Restano esclusi solo i veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose e deperibili a temperatura controllata.

Il D. M. presenta definizioni e nozioni importanti, tra queste ci sono informazioni circa:

  • officine private autorizzate: istituzione nuovo registro, requisiti e modalità per ottenere l’autorizzazione provinciale, caratteristiche strutturali dei locali; 
  • ispettori: registro ispettori, requisiti, commissione esaminatrice e compiti; 
  • autorizzazione per l’esecuzione della revisione: validità, sanzioni, come richiederla, ecc.
  • vigilanza sui centri di controllo: definizione dell’organismo e dei suoi compiti.

Direttiva UE in tema di revisione periodica: l’Italia sceglie di agire

La Direttiva UE n. 45/2014 si esprime in merito alla revisione dei veicoli e impone a tutti gli Stati membri UE di introdurre norme più severe in tema di revisione al fine di contrastare le frodi del chilometraggio. Norme indirizzate sia agli operatori addetti alla revisione dei veicoli sia ai proprietari dei mezzi.
L’Italia recepisce queste indicazioni con il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 214 del 19/05/2017 e dal 1° gennaio 2020 introduce l’obbligo di certificato di revisione.

Certificato di revisione: definizione e scopi

Il certificato di revisione è un documento che, a partire dal 1° gennaio 2020, i centri di revisione, le motorizzazioni e l’ACI devono rilasciare al cliente al termine della procedura di revisione. Nasce con lo scopo di contrastare l’attività illecita di coloro che pur di alzare il prezzo di veicoli usati abbassano i dati relativi al chilometraggio.

Dunque, dal 1° gennaio 2020 i chilometri rilevati a seguito della revisione del veicolo vengono annotati sul certificato di revisione; in seguito, questi confluiscono nel Documento Unico del veicolo disponibile online sul portale dell’automobilista. Ciò aiuterà le autorità addette ai controlli nel contrasto alle frodi sul chilometraggio.

Il certificato di revisione contiene diverse informazioni, come: numero di identificazione del veicolo, targa e stato di immatricolazione, luogo e data di revisione, eventuali criticità individuate nel corso della revisione, nome, dati e firma dell’ispettore che ha provveduto al controllo.

Sicurezza stradale: metti in sicurezza i veicoli aziendali per il bene dell’impresa

Fare manutenzione ai mezzi aziendali, rispettando scadenze e procedure, è indispensabile per garantire la sicurezza della strada e degli operatori impegnati nelle attività di trasporto merci con mezzi pesanti.

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