Blog

Emissioni CO2 dei camion: gli strumenti per la gestione della flotta

I regolamenti UE e gli strumenti presenti sul mercato per aiutarti a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di carburante.

Del 27/01/2020

emissioni co2 camion gestione flotta aziendaleLa qualità dell’aria italiana non fa altro che peggiorare, a dirlo è Legambiente che, con i dati diffusi a seguito delle ultime rilevazioni effettuate nelle città italiane, invita tutti a contribuire per il bene dell’ambiente. 
Di recente, il Parlamento Europeo ha approvato un regolamento per i limiti di prestazione per i veicoli pesanti nuovi.

Vuoi capire come fare per ridurre il consumo di carburante e lo spreco di denaro della tua flotta? Sei nel posto giusto.

Legambiente: nel 2020 peggiora la qualità dell’aria italiana

Secondo Legambiente, dal 2010 al 2019 il 28% delle città italiane monitorate ha superato ogni anno i limiti giornalieri di PM10; un dato che porta a definire l’anno appena trascorso come un anno nero per la qualità dell’aria.

Solo a gennaio 2020 città come Torino, Milano, Padova, Frosinone e Treviso hanno registrato 18 sforamenti di PM10 con traffico e fumi che mettono a rischio la qualità dell’aria e la salute dei cittadini.

PM10 è la sigla che identifica l’insieme di polveri sottili, micro gocce e sostanze chimiche che si accumulano nell’atmosfera. Letteralmente PM sta per Particular Matter – materia particolato – sostanza nociva presente nell’atmosfera sotto forma di microparticelle. Il numero 10, invece, identifica il diametro aerodinamico del particolato - dall’ipotetica forma sferica - pari a 1g/cm3.

Tutte le potenze mondiali stanno adottando misure diverse per bloccare questa tendenza negativa: la Germania lo fa incentivando l’acquisto di veicoli elettrici, la Francia promuove le attività di car e bike sharing e l’Italia applica blocchi di circolazione. Insomma ognuno tenta di contribuire e fare la propria parte per il bene dell’ambiente.

Europa ed emissioni di CO2: flotte in regola con gli obiettivi dell’UE

Dal 1990 le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti sono aumentate del 25%, frutto dell’incremento del traffico merci su strada. Veicoli pesanti, quali pullman, autobus e autocarri, sono responsabili del 6% delle emissioni totali di CO2 registrate nel territorio europeo.

Cosa fa l’Europa per fermare tutto questo?

Grazie all’Unione Europea dell’Energia nata nel 2014 e al Clean Energy Package for all Europeans – l’insieme di pacchetti e direttive europee comunemente definito CEP – il Parlamento Europeo continua a guidare i paesi membri verso gli obiettivi fissati per il 2030 al fine di concretizzare il percorso di decarbonizzazione del continente.

In materia di veicoli pesanti l’Europa punta a ridurre il valore delle emissioni di gas serra nell’atmosfera: almeno 40% rispetto ai livelli del 1990. Obiettivo che l’Italia sposa fissando i propri parametri attraverso il PNIEC e incentivando le flotte aziendali con misure ad hoc.

Veicoli pesanti nuovi: dal 2019 i limiti di prestazione li impone la Commissione

Con il Regolamento Europeo 1242/2019 approvato lo scorso giugno, cambiano le regole comunitarie in materia di livelli di prestazione dei veicoli pesanti nuovi. Questo atto, infatti, determina che a partire dal 1° luglio 2019 è la Commissione l’ente incaricato di definire i livelli di emissioni di CO2 che i costruttori devono seguire per i veicoli pesanti nuovi.

Il regolamento si riferisce ai seguenti automezzi:

  • Autocarri rigidi e trattori stradali con massa complessiva a pieno carico superiore a 16 tonnellate e configurazione degli assi 4x2
  • Autocarri rigidi e trattori stradali con configurazione degli assi 6x2

La Commissione determina i livelli di prestazione dei veicoli pesanti nuovi partendo dai dati comunicati dai costruttori e tenendo conto del fattore zero-emissioni.

Gli automezzi di nuova immatricolazione saranno, dunque, in linea con quanto fissato dalla Commissione Europea. Ai fleet manager non resta altro che sfruttare gli incentivi statali per ammodernare il proprio parco mezzi.

Categoria d’inquinamento dei veicoli aziendali: come individuarla?

Uno degli elementi monitorati dalle amministrazioni statali è la classe di inquinamento del veicolo, non a caso viene sempre più incentivato l’uso di veicoli di classe superiore alla euro 5.

Per capire a quale categoria appartengono i mezzi in proprio possesso basta consultare la carta di circolazione, il cosiddetto libretto. Per chi non lo sapesse, è possibile trovare quest’informazione nel riquadro 2 posto in basso – nel caso di un libretto di vecchio tipo – o leggere il dettaglio posto alla lettera V.9 – per i libretti formato A4.

Come limitare le emissioni e i consumi di carburante? Ecco la proposta di Fleet

Fleet è il nostro sistema di localizzazione mezzi; l’innovativo software per la gestione del parco veicolare progettato per controllare la propria flotta senza sforzi.

Programmazione smart e assistenza da remoto per affiancare il lavoro dei tuoi operatori e gestire ogni tipo di imprevisto da remoto e direttamente dal dispositivo che preferisci: pc, tablet o smartphone.

Grazie all’opzione Driving Style controlli lo stile di guida dei tuoi driver al fine di correggere il loro atteggiamento di guida, limitare il consumo di carburante ed evitare gli sprechi di denaro.

Un solo prodotto per tanti benefici; scoprili visitando la nostra pagina e contattaci per un appuntamento.